L’undicesima tappa è dedicata al plurale, alla varietà delle voci di Pugliamondo. Pugliamondo. Un viaggio in versi è il titolo di un’antologia che amo percorrere e ripercorrere e che presenta un esergo limpido, chiarissimo, inequivocabile nel suo andare controcorrente: tre versi di Vittorio Bodini:
Otto poeti - Franco Corlianò, Vincenzo Errico, Annamaria Ferramosca, Abele Longo, Vincenzo Mastropirro, Pierluigi Mele, Francesca Pellegrino, Pasquale Vitagliano - che scelgono lingue diverse per esprimere il viaggio “dalla Puglia per e verso il mondo”, si alternano nel riprendere l’ingiustamente dimenticato programma di Vittorio Bodini, nel colmare il divario tanto placidamente quanto fermamente definito – “Tu non conosci il Sud” – dunque nel dispiegare panni colorati, stendere ad asciugare mandorle al sole, intonare melodie in griko o da anema rùokke, erigere Fondali, cogliere istantanee di stralunati Freaks, disegnare confini nuovi e tratteggiare antichi solchi di una Puglia plurale – il nome della regione è, non lo dimentichi chi si accosta a questo mondo, plurale: “le Puglie” – che si fa mondo, pugliamondo, come recita il testo di Annamaria Ferramosca che dà il nome alla raccolta.
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