Anna Maria Curci, La mia scala cromatica
Quali colori ha “l’anno incolume”, il ’68 di Amuleto di Roberto Bolaño*? “Tutti i colori del giallo”, tutti i colori del noir, come suggerisce l’incipit solenne:
“Questa sarà una storia del terrore. Sarà una storia poliziesca, un noir, un racconto dell’orrore. Ma non sembrerà. Non sembrerà perché sono io quella che la racconta. Sono io a parlare e quindi non sembrerà. Ma in fondo è la storia di un crimine atroce”.
Non mancheranno – continuo a usare, sulla scorta dell’incipit, il futuro che è insieme programma, promessa, impegno-vincolo – l’azzurro sbiadito di una gonna plissettata, l’argento di uno strano rospo, il verde di boschi reali e boschi sognati, l’arcobaleno impolverato delle tele di Carlos Coffeen Serpas, il rosso di una ecatombe che si perde nel mito (e sarà il mito di Erigone, narrato con stralunata lucidità dal pittore quarantenne), eppure è inesorabilmente destinata a ripetersi, il bianco, annerito dal sangue, di un fazzoletto sporco, il bianco accecante, infine, delle piastrelle di un bagno, sciolte dalla luce della luna.
Quel bagno della Facoltà di Lettere e Filosofia di Città del Messico, dal 18 al 30 settembre 1968, è il luogo di un parto straordinario, tappa iniziale, intermedia, mai conclusiva, di un viaggio nella memoria insopprimibile e trampolino di un volo nel canto universale, nella poesia-amuleto. Chi ne è al centro, chi lo narra è Auxilio Lacouture, personaggio già apparso ne I detective selvaggi , che così si presenta:
“Mi chiamo Auxilio Lacouture e sono uruguaiana, di Montevideo, ma quando mi prende male, quando mi dà alla testa la nostalgia, dico che sono charrúa, che poi è lo stesso anche se non è lo stesso, e confonde i messicani e quindi anche i latinoamericani”.
La vicenda vissuta e narrata da Auxilio Lacouture è ispirata alla vita dalla “bellezza tragica” di Alcira Soust Scaffo, “maestra uruguaya”, “madre di tutti i poeti”. Oggi, nel settimo anniversario della morte di Roberto Bolaño, il mio invito alla lettura è un invito a marciare in direzione opposta al silenzio, battezzando, magari, come fa Auxilio-Alcira, la “gamba destra con il nome di volontà”, la “gamba sinistra con il nome di necessità”.
Anna Maria Curci, 14 luglio 2010
*Roberto Bolaño, Amuleto. Traduzione di Ilide Carmignani, Adelphi, Milano 2010 (originale 1999)
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