Das Hotel ist geschlossen, ich bin
der letzte Gast. Manchmal kommen noch
Vögel vorbei, man hört, wie sie leise
über die Dachpfannen staken.
Meine Abreise verschiebt sich täglich
in ein länger werdendes Bleiben.
Das Gebäude hat Risse, vor dem Betreten
wird gewarnt. Morgen ziehe ich
in den Keller, zu den Vorräten.
Wenn einem nichts zusteht,
kann man lange davon zehren.
L’albergo è chiuso, sono
l’ultimo ospite. Talvolta passano ancora
uccelli di qua, si sente come sommessi vanno
oltre il guado delle tegole.
La mia partenza si trasforma ogni giorno
in una sosta che diventa più lunga.
L’edificio ha crepe, mettono in guardia
dal varcarne la soglia. Domani trasloco
nella cantina, dalle provviste.
Quando a uno non spetta nulla,
se ne può cibare a lungo.
Michael Krüger, dalla raccolta Kurz vor dem Gewitter (Suhrkamp 2003)
(traduzione di Anna Maria Curci)
Quaranta anni fa, nel 1972, Michael Krüger pubblicava le sue prime poesie e da allora si sono avvicendate molte raccolte e, fortunatamente, un bel numero di traduzioni in italiano. Quella della raccolta Kurz vor dem Gewitter/ Poco prima del temporale, proposta da Margherita Ealla su VDBD qui e tradotta in italiano dallo scrittore Gino Chiellino, è una conferma della definizione di Antoine Berman dell’attività del tradurre come “etica dell’ascolto” e, dunque, un invito a cimentarsi con la ‘sfida della resa’ in un’altra lingua. Ho provato a raccogliere questa sfida traducendo una poesia della raccolta. Sempre nella mia traduzione, riporto qui le parole che lo scrittore e critico svizzero Adolf Muschg,dedicò a Krüger, allorché questi, tedesco nativo di Wittgendorf nella Sassonia-Anhalt, cresciuto a Berlino e ora residente a Monaco di Baviera, fu insignito del premio Peter Huchel per la poesia nel 1986:
“Solo l’artista d’evasione trova sempre sul suo cammino la scarpa che vorrebbe far tranquillamente indossare a se stesso e al lettore. Per l’amante dell’onestà troppe cose sopraggiungono e si frappongono: tra causa e e conseguenza, immagine e significato, io e tu, menzogna e verità, vita e morte. Di questi spazi intermedi trattano le poesie di Krüger”.
(“Nur der Trivialkünstler findet auf seinem Weg immer den Schuh, den er sich und dem Leser getrost anziehen möchte. Für den Liebhaber der Ehrlichkeit kommt zuviel dazwischen: zwischen Ursache und Folge, Bild und Bedeutung, Ich und Du, Lüge und Wahrheit, Leben und Tod. Von diesen Zwischen-Räumen handeln Krügers Gedichte.”)
Anna Maria Curci, 28 aprile 2012
Ultimi commenti