35 anni fa, il 13 giugno 1979, moriva Demetrio Stratos. La sua voce ha accompagnato e accompagna la mia vita. Nel 2009 scrissi Hommage à Demetrio Stratos, che oggi ripropongo qui
Hommage à Demetrio Stratos
Le tue tracce solcano decise
l'elenco delle melodie di sempre.
Area in principio, e la tua voce invoca
il sonno nell'idioma delle madri.
Della lucidità approfitto in un momento
e salgo lenta e inesorabile a scrutare,
come la mela di Odessa che cantavi,
lì dove il mondo diventa mancino.
Anna Maria Curci
(da: Inciampi e marcapiano, LietoColle 2011, p. 53)
Ponti di voce
dissacrano, svelano
urlano a pochi
(a.m.c.)
Evaporazione apre l'album MALEDETTI (maudits) degli Area, pubblicato nel 1976.
Exibition di Vito Riviello appare nella raccolta Monumentanee del 1992.
Exibition
Saddames et monsieurs
c' est la guerre terrimistificante
fatta alla videogame parterre
d'armi alla vetroresina
di missili espropriati
di rampe semoventi, prendimi
se ti riesce, di bunker... fuochino... fuochino
acqua acqua acquona,
di colori postmoderni
dei tracciati esplodenti
con qualche ricordo di Warhol,
ma anche di doppia morte e tripla
morti di paura di strazio
delusione morti dinnanzi
alle proprie televisioni.
E Dio sa se il petrolio
è l'oppio dei popoli
ora che il suo consumo
brucia in consumazione.
(Vito Riviello)
Parla, dissacra, svela, urla, questo ponte. Qualcuno lo ascolta?
Lo ammetto: quando Don Quijote senior ha attirato, oggi, la mia attenzione su questo post di Rudi, ho provato autentica gioia. Perché? Non solo per la mia antica e profonda passione per gli Area, ben nota a chi legge questo blog, ma anche per una singolare coincidenza con quello che mi è capitato qualche giorno fa.
Il 22 ottobre scorso, a Bari, in occasione della giornata di studi La lingua parlata nell'insegnamento interculturale del tedesco come lingua straniera, i saluti che ho formulato a nome di Lend prendevano le mosse proprio da Gioia e rivoluzione:
"Partecipare attivamente a eventi come questo è per Lend motivo di gioiosa condivisione. Non appaia esagerata l’espressione. Nel corso del periodo di preparazione a questa giornata mi sono venute in mente più di una volta parole e musica di una canzone che gli Area – gruppo plurilingue e interculturale che ha segnato la storia del cosiddetto ‘rock progressivo’ – lanciarono nel 1975, esattamente 35 anni fa, dunque. Si trattava di Gioia e rivoluzione.
Perché? Perché è con spirito affine, lucidamente innovativo, profondamente consapevole della complessità dei contesti di riferimento, che ci muoviamo.
Provo allora a parafrasare il titolo della canzone e a declinare rapidamente alcuni punti:
- Gioia e condivisione, con tutti i ‘professionisti riflessivi’ di buon senso e buona volontà
- Gioia e attenzione
attenzione di Lend alla pluralità di idiomi, alla pluralità dell’offerta linguistica, impegno perché siano offerte ‘pari opportunità’ ad altre lingue oltre all’inglese
attenzione di Lend allo sviluppo di un curricolo verticale, dalla primaria all’Università
attenzione di Lend alla pluralità di linguaggi disciplinari e ai loro intrecci ‘esperti’ (documento Lend su CLIL)
- Gioia e preoccupazione, infine, per ciò che si sta configurando come debole ascolto delle istituzioni all’oggetto della nostra comune attenzione.
Demetrio Stratos introduceva Gioia e rivoluzione modulando queste parole:
Canto per te che mi vieni a sentire
Suono per te che non mi vuoi capire
Rido per te che non sai sognare
Suono per te che non mi vuoi capire
Gioia e condivisione, dunque, con voi, professionisti riflessivi che partecipate a questa giornata, con l’attenzione costante, insieme a voi, rivolta a chi “non vuole capire”, perché capisca che
- La pluralità va vista come risorsa, non come problema
- La competenza plurilingue e interculturale è condizione per una vera inclusione e dunque per l’esercizio della cittadinanza attiva
- Il “sapere linguistico plurilingue” si nutre di percorsi ‘plurali’, aperti alle molteplici dimensioni e varietà di lingua e cultura, e non attestati su obiettivi meramente strumentali sull’onda di mode e slogan del momento."
Non sono terminate qui le coincidenze, poiché nel laboratorio pomeridiano abbiamo proposto, Grazia Zagariello e io, proprio una analisi comparativa (con particolare attenzione all'aspetto sociolinguistico) tra la trasmissione tedesca DSDS (Deutschland sucht den Superstar) e la versione italiana di X-Factor, dove proprio ieri il cantante Nevruz ha fatto conoscere ovvero riscoprire una tappa fondamentale della musica italiana (e non solo). Un grazie a Elio di EELST, un grazie di cuore a Rudi... qualcosa mi dice che l'anagrafe non ci vede molto lontani.
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