Venti anni fa, il 2 marzo 1994, un elicottero della Guardia di Finanza, nome in codice “Volpe 132″, con due uomini a bordo, Gianfranco Deriu, maresciallo, e Fabrizio Sedda, brigadiere, sorvola la costa meridionale della Sardegna. L’ultimo contatto radio con l’aeroporto di Elmas avviene alle 19,15: «Ci dirigiamo sull’obiettivo segnalato sul radar». Alla domanda: «Volpe 132, quale obiettivo?» non c’è risposta. Silenzio anche al successivo tentativo di collegarsi con l’equipaggio, alle 19.52. “Volpe 132″ è scomparso, inghiottito, cancellato. Quella che segue è una storia, specialità nostrana, di testimonianze ignorate, di depistaggi e crimini, di «verità negate», la storia del caso definito come “Ustica sarda”, che ha visto sei interrogazioni parlamentari – la più recente del dicembre 2013 – e la richiesta dell’istituzione di una Commissione di inchiesta. A 20 anni esatti dal 2 marzo 1994 Poetarum Silva presenta, con una doppia nota di lettura, il romanzo che Ottavio Olita, giornalista e scrittore, ha dedicato al caso “Volpe 132″: “Codice Libellula”. La verità negata.
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