Bertolt Brecht e Walter Benjamin giocano a scacchi, presumibilmente nell'estate del 1934 a Skovbostand presso Svendborg, Danimarca
Una quartina di endecasillabi in rima alternata scritta nel 1941: forme compiute manifestano il divario tra la ragione paziente dell'otium e l'impenetrabilità ottusa del blocco nemico, nemico, innanzitutto, dei libri. La seconda delle due traduzioni che seguono l'originale prova a restituirne rima e metro.
AN WALTER BENJAMIN, DER SICH AUF DER FLUCHT VOR HITLER ENTLEIBTE
Ermattungstaktik war's, was dir behagte
Am Schachtisch sitzend in des Birnbaums Schatten.
Der Feind, der dich von deinen Büchern jagte
Läßt sich von unsereinem nicht ermatten.
(GBA* 15, p. 41)
A WALTER BENJAMIN, CHE IN FUGA DA HITLER SI TOLSE LA VITA
Fu tecnica sfiancante ciò che amavi
del pero all'ombra al tavolo di scacchi.
Il nemico che dai libri ti cacciò
da noialtri non si lascia sfiancare.
Bertolt Brecht
(traduzione di Anna Maria Curci)
A WALTER BENJAMIN, CHE IN FUGA DA HITLER SI TOLSE LA VITA
La tecnica sfiancante ti garbava
giocando a scacchi all'ombra di quel pero.
L'ostile che dai libri ti cacciava
non riusciamo a sfiancarlo per davvero.
Bertolt Brecht
(traduzione di Anna Maria Curci)
*GBA = Werner Hecht, Jan Knopf, Werner Mittenzwei, Klaus-Detlef Müller (Hrsg.): Bertolt Brecht, Werke, Große kommentierte Berliner und Frankfurter Ausgabe, Berlin und Weimar (Aufbau-Verlag), Frankfurt am Main (Suhrkamp Verlag) 1988 ff.