Ho incontrato ed ascoltato Lorenzo Poggi in occasione di un recente evento, organizzato al Villaggio Cultura - Pentatonic di Roma il 13 Giugno 2012, in cui l’Autore ha presentato il suo ultimo libro di poesie “La luna nel pozzo”
Lorenzo Poggi non cerca né ama i facili sapori grossolani e lo dichiara:
Se vuoi il successo a buon mercato
la minestra è amara
ma la devi coccolare
ed esaltare i sapori grossolani
né ama le tenerezze scontate del rimpianto sentimentale;
Ci siamo bagnati d’infanzia
giocando a ritroso coi sentimenti.
Adesso ci asciughiamo alla luce del sole
dirige infatti la sua attenzione verso la luce o la sua assenza,
Ma improvviso cade il timone,
l’aria ingrigita riprende a soffiare
il mare incupisce d’onde spezzate
sui colori, reali o dipinti come sentimenti, o gli oggetti-simbolo, eppure quotidiani (il cappotto, gli orti, la zappa, il sasso, i papaveri, lo scoglio e tanti altri)
La sua poesia parla con lucida chiarezza, e tenta ma solo per smembrarli, i versi aulici:
Poesia che vien dal mare,
poesia brutale
come schizzi sugli scogli
Poggi sembra infatti prediligere un passo ostinato, costruttivo e non privo di ironia
Vorrei portare un fiore
come un cane al guinzaglio
…
Ci siamo messi in marcia nel deserto
senza i calzari adeguati.
In un frequente alternarsi di soggettività e di ricerca di definizioni che giustifichino quella sua precisa scelta di parole Lorenzo Poggi espone il suo canto e dichiara, senza remore, il suo amore per la parola senza cadere nell’estetismo della parola fine a se stessa, ma anzi usandola come un coltello, uno scalpello che incide.
Parole da infilare come perle
per collane da vendere a terra
…..
Parole che ascoltano i sussurri dell’aria
….
Parole a volte farcite di idee
“La luna nel pozzo” racchiude diverse sezioni, tra queste, l’ultima è dedicata ai temi di attualità e non lascia margini di dubbio. Quella luna che, affascinati da false luci, si cerca nel pozzo dove, abbandonando la ragione, ci si lancia come in una caverna piena di tesori, in realtà splende altrove ed, immutata, giudica la mediocre normalità più o meno mediatizzata:
Di là starnazzano galli,
il caleidoscopio gira frenetico,
….
Siamo tutti contenti
da guardare indifferenti
chi ci ammazza dentro.
Un poeta da leggere e da ascoltare, da rileggere per riflettere.
Maria Serena Peterlin
Roma, giugno 2012
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