Caos
Premettendo
ch'è sempre doloroso impalare
l'anima in un discorso, scrivere
un diario, lettere, versare
iride nella tinozza di un colloquio.
A quest'età e con i tempi che corrono,
io siedo al bordo dell'orecchio
universale; dico
«biondo, marziale cieco cielo
dove il tempo è rotondo: la verità
è orrendo cannocchiale».
Poi mi rivolgo, ascolto chi parla,
annuso odore di vero nel parziale
gesto di chi mi appaia. Credo
a tutto; a quest'età si è un cimitero
abbastanza paziente.
Cristina Annino, da L’udito cronico, in Nuovi poeti italiani 3, Torino, Einaudi, 1984
Chaos
Vorausgesetzt,
dass es immer schmerzhaft ist, die Seele
in ein Gespräch zu pfählen, ein Tagebuch,
Briefe zu schreiben, Regenbogenhaut
in den Kübel einer Unterredung zu gießen.
In diesem Alter und in diesen Zeiten
sitze ich am Rande des allseitigen
Ohrs; ich sage
«blonder martialischer blinder Himmel,
wo die Zeit rund ist: die Wahrheit
Ist grauenhaftes Fernrohr»,
Dann wende ich mich, höre dem Sprechenden zu,
wittere Wahrheitsgeruch in der Teilgebärde
von dem, der sichtbar wird. Ich glaube
an alles: in diesem Alter ist man ein ziemlich
geduldiger Friedhof.
(traduzione di Anna Maria Curci)