Il 13 dicembre 1797 nasceva a Düsseldorf Heinrich Heine, straordinario poeta e vivacissimo osservatore della realtà a lui contemporanea, coraggioso cultore del pensiero critico anche nell'esilio francese. Fu tradotto in italiano anche da Giosuè Carducci. Alla traduzione della poesia Mit schwarzen Segeln di Heinrich Heine - Passa la nave mia nella traduzione di Giosuè Carducci - ho dedicato alcune pagine del saggio Carducci traduttore di poesia tedesca:
Del poeta tedesco, Carducci ha saputo cogliere non solo l’aspra e vigorosa vena politica, ma anche gli straordinari accenti delle poesie d’amore, come dimostrano le traduzioni dei due componimenti che concluderanno questo viaggio nell’attività del poeta italiano come traduttore di una parte così significativa della lirica tedesca.
Il primo dei due, Mit schwarzen Segeln/Passa la nave mia, riprende
un noto topos letterario. Il testo originale di Heine, tratto dalla raccolta
Neue Gedichte, del 1844, diede vita, come molte delle poesie di Heine, a un Lied, messo in musica da Hugo Wolf nel 1878. La traduzione diCarducci, datata 20 agosto 1882, ebbe sorte analoga a quella dell’originale, poiché fu messa in musica dal compositore italiano Guido Alberto Fano nel 1906. Appare come testo XLVIII. nel III libro delle Rime nuove:
Mit schwarzen Segeln
Mit schwarzen Segeln segelt mein Schiff
wohl über das wilde Meer;
du weißt, wie sehr ich traurig bin,
und kränkst mich noch so schwer.
Dein Herz ist treulos wie der Wind
und flattert hin und her;
mit schwarzen Segeln segelt mein Schiff
wohl über das wilde Meer.
Passa la nave mia
Passa la nave mia con vele nere,
Con vele nere pe ’l selvaggio mare.
Ho in petto una ferita di dolore,
Tu ti diverti a farla sanguinare.
È, come il vento, perfido il tuo core,
E sempre qua e là presto a voltare.
Passa la nave mia con vele nere,
Con vele nere pe ’l selvaggio mare.
Carducci conserva l'articolazione in due quartine dell’originale, così come lo schema di rime abcb cbab; abbandona invece il ritmo giambico, tipico della poesia tedesca e poco consono invece alla lingua italiana – gli effetti martellanti del giambo su versi italiani sono evidenti nella traduzione, trattata precedentemente, che Carducci fa della ballata goethiana Il re di Tule – e opta per l’endecasillabo, la cui scelta ha ovviamente conseguenze sulla ‘fedeltà’ della traduzione.
(da: Anna Maria Curci, Carducci traduttore di poesia tedesca, in "Journal of Italian Translation, Volume II, Number I, Spring 2008, 10-27; le pagine qui riportate sono 23-24)