In Più pensieri che parole l’infinito dispiega con chiarezza essenziale, a volte intenzionalmente disadorna, le sue potenzialità espressive. Oscilla così tra due poli, il primo costituito dalla descrizione di uno stato permanente – e comune – dell’esistenza, il secondo rappresentato dalla vera e propria prescrizione di una via da percorrere, additata talvolta come l’unico esito possibile. Tra i due poli emergono tuttavia con consapevole efficacia altre varietà dell’infinito, non meno degne di menzione: l’intuizione tanto rivelatrice quanto inattesa, la riflessione sul senso, il sentimento del tempo. (da: Anna Maria Curci, L’infinito tra descrizione e prescrizione. Nota introduttiva a Più pensieri che parole di Alessandro Senzameno)
di Alessandro Senzameno
(Edizioni Progetto Cultura, Roma 2011)
11 marzo 2011 - ore 18.00
Biblioteca di San Marco Evangelista in Agro Laurentino
Via Fratelli Reiss Romoli 27 - Roma