Canzone di Madre Courage
O comandanti, basta i tamburi,
dategli requie alle fanterie.
Madre Courage è qui con le scarpe
che dentro meglio ci si cammina.
Con quelle loro lèndini e pulci,
con i carriaggi, i cannoni e i traini,
se alla battaglia devono marciare
di scarpe buone hanno bisogno.
Vien primavera. Sveglia, cristiani!
sgela la neve. Dormono i morti.
Ma quel che ancora morto non è
sugli stinchi si leverà.
O comandanti, la vostra gente
senza pagnotta alla morte non va.
Per tutti i guai di corpo e d'anima
Courage col vino se li conforti.
O comandanti, il cannone a digiuno
alla salute non giova gran che;
ma se non sazi, che sian benedetti,
e fin in fondo all'inferno portateveli.
Vien primavera. Sveglia, cristiani!
Sgela la neve. Dormono i morti.
Ma quel che ancora morto non è
sugli stinchi si leverà.
(Bertolt Brecht, da: Madre Courage e i suoi figli, collaborazione di Margarete Steffin, musica di Paul Dessau, traduzione di Franco Fortini e Ruth Leiser, in B. Brecht, Teatro, vol. II, Einaudi, Torino 1974, pp. 544-545)
Das Lied der Mutter Courage
hr Hauptleut', laßt die Trommel ruhen,
und laßt euer Fußvolk halten an:
Mutter Courage, die kommt mit Schuhen,
in denens besser laufen kann.
Mit seinen Läusen und Getieren,
Bagage, Kanone und Gespann -
soll es euch in die Schlacht marschieren,
so will es gute Schuhe han.
Das Frühjahr kommt. Wach auf, du Christ!
Der Schnee schmilzt weg. Die Toten ruhen.
Und was noch nicht gestorben ist,
das macht sich auf die Socken nun.
Ihr Hauptleut' eure Leut marschieren
euch ohne Wurst nicht in den Tod.
Lasst die Courage sie erst kurieren
mit Wein von Leibs- und Geistesnot.
Kanonen auf die leeren Mägen
Ihr Hauptleut', das ist nicht gesund.
Doch sind sie satt, habt meinen Segen
und führt sie in den Höllenschlund.
Das Frühjahr kommt. Wach auf, du Christ!
Der Schnee schmilzt weg. Die Toten ruhen.
Und was noch nicht gestorben ist,
das macht sich auf die Socken nun.
“Madre Courage – e ciò sia detto per aiutare la rappresentazione teatrale – riconosce, non diversamente dagli amici ed ospiti suoi e da quasi ogni altro personaggio, il carattere puramente mercantile della guerra; ed è proprio questo ad attirarla. Crede alla guerra sino alla fine. Non le passa nemmeno per la testa che ci vuole un coltello molto lungo, al tavolo della guerra, per potersi tagliare la propria fetta di torta. Chi contempla le catastrofi si aspetta sempre, a torto, che le vittime imparino qualcosa.” (B. Brecht, da: Note a “Madre Courage e i suoi figli”. op. cit., 634)