Cristina Annino, In fondo a tutto c'è sempre un animale, da qui
La poesia “è opulenta, e qualcuno ne paga le spese”. Cristina Annino non si sottrae alla voracità della poesia, ne dispiega anzi la ricca ferocia. In una grammatica che legifera autonomamente, con passo deciso e mano ferma, lucidità visionaria e polifonica, Cristina Annino declina le sue “voci del mondo”, dipinge peregrinazioni dettate da una necessità tanto imperscrutabile quanto rigorosa, dipinge un universo che trova proprio nella poesia la sua ragion d’essere. Ragione, questa, che rende la poesia, sempre, condanna e diritto inalienabile. (a.m.c.)
La poesia
Io so spiegare come si fa. So ch’è
opulenta, e qualcuno ne paga le spese. Sarà la nostra
società e basta; egoista, amara quanto qualsiasi
continente. Insomma
è tutto quel che si guarda. Ma senza
dubbio sono io il paese più poeta del mondo. Esempio:
getto un bicchier d’acqua sulla parete; quello
cade – lo giuro – però resta la macchia. Visto
al rallentatore con musica. Poi prendo col termometro
la temperatura al pezzo di muro fradicio.
Credo d’averne bisogno, di friggere e
d’annoiarmi. Con rara facilità quando dico “mia
madre è una magnolia, una
magnolia è mia madre”, giro da continente quel sostantivo
ovale di pianta nana, coi nervi a terra e a fuoco
il vento dei nei. Non per soldi
vo dal rosso all’aceto tenero e il bianco che fa
spavento come corni di bue. Nessun gioco
è peggio di questo. Neppure farsi coraggio, dire
avanti, lo stesso. O aspettarsi la risposta. Neanche
lessarsi nell’acqua, è meno.
Spara da sé il suo orologio senza
volerlo. Un fulmine, eccolo lì: rami sull’infinito
lesso dei piedi. Chi rifabbrica l’albero se n’è
andato. Neanche un pezzo. Dici che
schifo han fatto prima la morte, han fatto già
l’uovo. Codè. Ti
portano dentro; così si sa tutto. Noti
la polvere che all’aperto non vedi, e le gambe
perché sei solo. Senti chiudere la porta. Coc. Non
pensi al mondo, la società, il resto. Ma a quel
che viene spezzato allora. Dè. Un lavoro. E in qualche
parte qualcuno di certo paga il conto.
Cristina Annino, da Magnificat. Poesie 1969-2009, Puntoacapo Editrice, Novi Ligure
Qui una scelta di poesie da Magnificat di Cristina Annino con una nota di Nadia Agustoni.
Qui l’intervista di Franz Krauspenhaar a Cristina Annino (2007).
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